2 mag 2012

Interrogazione parlamentare sulle associazioni antisette

Ne dà notizia Raffaella Di Marzio sul suo blog. Il senatore Andrea Pastore (PDL) ha presentato una interrogazione rivolta ai Ministri dell'interno, della giustizia e della salute, messa agli atti del Senato il 26 aprile. (Ricopio il testo in fondo a questo post).

Personalmente, la ritengo una richiesta doverosa alle istituzioni, posto che un organo come la Polizia di Stato si affida in tema di "sette", cioè di "nuovi movimenti religiosi", ad associazioni che hanno già dimostrato di essere non meno fanatiche e intransigenti (dal "carattere oltranzista ed intollerante", sono definite nell'interrogazione) delle "sette" che dicono di combattere.

Esiste questo inquietante canale privilegiato che vede coinvolte solo una parte, o meglio una fazione, di associazioni/enti che si occupano del fenomeno, sulla cui competenza e professionalità ci sarebbe molto da discutere.

Scrive il Senatore, citando quello che ormai è diventato il "Caso Di Marzio":
«siano informati che il "Forum" delle associazioni sopra menzionato include nelle sue "segnalazioni" e "relazioni informative" alla squadra antisette della Polizia di Stato [...] anche dati relativi a esperti, studiosi e privati cittadini in quanto negano il carattere delittuoso e l'illiceità dei gruppi esoterici asseritamene "manipolatori" delle menti dei proseliti, così da mettere in atto una vera e propria azione di persecuzione ideologica in base a discriminazioni di carattere culturale, religioso o filosofico, non solo contro le minoranze spirituali, ma anche contro privati cittadini accusati pretestuosamente di esserne i "sostenitori"
Anche io, come ho più volte scritto su free.it.religioni.scientology, nel 2008 fui sottoposta a indagine giudiziaria perché avevo osato criticare l'operato di una delle associazioni del "Forum". Mi si voleva a tutti i costi collegare al gruppo Arkeon, sulle cui dottrine e pratiche mi sono per altro espressa più volte in modo negativo sia su free.it.religioni.scientology che altrove e con cui non ho mai avuto nulla a che fare.

Ma pratiche e dottrine sono una cosa, "Popolo di Arkeon" (o di Scientology, o di Sai Baba) sono un'altra cosa, eventuali reati sono un'altra cosa ancora.

Stigmatizzare un gruppo intero come "setta criminale" significa criminalizzare anche chi non ha mai fatto del male e non ha mai violato la legge. Ancora oggi, e siamo nel 2012, si cerca in tutti i modi di presentarmi come una sostenitrice quando non proprio complice di Arkeon, che secondo il "Forum delle Associazioni" è una setta, quindi un "cancro sociale". Un allarmismo che i giornali vanno ripetendo da 5 anni (alcuni esempi; qui, qui). Basta andare a leggere che cosa hanno scritto anche di recente gli anonimi utenti di uno dei forum CeSAP (associazione che fa parte del "Forum delle Associazioni").

Ma non solo. Ho saputo da poco che il "Forum delle Associazioni", costituito dalle due ARIS, dalla FAVIS, dal CeSAP e da un'oscura associazione denominata "Giù le mani dai bambini" di Ascoli Piceno, ha inviato alla Squadra Antisette della Polizia una informativa di numerose pagine su di me. Ne ho copia.

In sostanza, secondo queste cinque associazioni (ripeto: ARIS con cui ho collaborato per anni, a cui ho fatto donazioni materiali e monetarie - e che ha la sua massima esponente in Maria Pia Gardini - FAVIS, CeSAP e l'altra) dovrei essere tenuta sotto controllo e si dovrebbe indagare ulteriormente su di me.

Quale sarebbe il mio reato di settaria inveterata? Aver commentato su free.it.religioni.scientology (all'epoca questo blog non esisteva ancora) l'intervista di Fabio Alessandrini, figlio del fondatore della FAVIS Maurizio Alessandrini, referente della Squadra antisette, che da 10 anni va ripetendo che il figlio ultratrentenne è stato "plagiato" da una santona.

Poiché quell'intervista è stata poi segnalata anche da "Etica e Verità", blog riconducibile a Scientology, e dal blog di un arkeoniano, secondo la logica dei componenti il Forum questo sarebbe la riprova del mio filosettarismo. Evidentemente hanno colto qualche nesso che a me sfugge.

Mi sarei anche macchiata di aver segnalato il racconto del figlio arkeoniano di una donna barese (che ha denunciato il fondatore del movimento, attualmente a processo a Bari), in cui il ragazzo e la sua fidanzata di allora raccontano la storia dal loro punto di vista. Quel racconto è presente sul sito di Vito Moccia, fondatore di Arkeon.

Stranamente, nella segnalazione inviata alla Squadra Antisette si dimentica di dire che curo Allarme Scientology da ormai 15 anni (sito da cui alcune delle associazioni del "Forum" hanno pescato per anni a piene mani) e che sono una "ex membro" di quella che io da tempo definisco "setta antisette" (si lamentano pure di questo), cioè una loro ex simpatizzante.

Insomma, il "Forum" ha dimostrato ciò che io vado ripetendo già da un po': come le sette che dicono di combattere sono "oltranzisti e intolleranti"; come le sette non accettano il confronto; come i gruppi settari replicano a una critica argomentata con "atti persecutori". È inquietante che la Polizia di Stato abbia come referenti privilegiati individui come Alessandrini e Don Aldo Bonaiuto, che possiamo leggere/vedere in una delle sue performance qui.

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Questo è il testo dell'interrogazione pubblicato sul sito del Senato:

Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02822

Atto n. 3-02822

Pubblicato il 26 aprile 2012, nella seduta n. 716

PASTORE - Ai Ministri dell'interno, della giustizia e della salute. -

Si chiede di conoscere:

quali ragguagli i Ministri in indirizzo siano in grado di fornire e quali provvedimenti intendano adottare: in presenza di episodi relativi all'attività di organizzazioni che si definiscono "Antisette", finalizzate al contrasto ed alla repressione di gruppi ed associazioni per lo più qualificabili come "di nuove religioni", in relazione all'attività di proselitismo delle stesse, asseritamene ottenuto attraverso la cosiddetta "manipolazione mentale". Tale attività dei gruppi "antisette" è strettamente connessa con quella di organi della pubblica amministrazione, in particolare di polizia, nonché con le attività della magistratura inquirente finalizzata all'esercizio dell'azione penale;

in particolare, se debba considerarsi tuttora in vigore il provvedimento del Capo della polizia (all'epoca De Gennaro) n. 64767 del 1° novembre 2006, avente ad oggetto l'attività di contrasto agli illeciti connessi alle attività delle "sette sataniche" e l'istituzione della SAS (squadra antisette), o se siano intervenute modificazioni, specie in considerazione degli inconvenienti verificatisi in conseguenza delle attività previste e disposte con tale documento;

se i Ministri in indirizzo, ed in particolare quello dell'interno, siano a conoscenza del fatto che le "squadre antisette" hanno finito per operare pressoché esclusivamente come "braccio secolare" del "servizio antisette" dell'associazione Comunità papa Giovanni XXIII e del cosiddetto Forum delle associazioni italiane di ricerca e contrasto dei movimenti settari e dei culti abusanti costituito da: Aris (Associazione ricerca e informazione sulle sette) Veneto e Toscana, Favis (Familiari vittime delle sette), Cesap (Centro studi abusi psicologici), e associazione "Giù le mani dai bambini" che è una sorta di federazione di organizzazioni presenti in varie città italiane. "Servizio" che costituisce pressoché l'unica fonte di informazione e di consulenza per le squadre antisette della Polizia di Stato, la cui opera è a giudizio dell'interrogante gravemente influenzata dal carattere oltranzista ed intollerante delle cosiddette organizzazioni antisette, una delle quali, in passato, si è resa protagonista anche di episodi di violenza per una cosiddetta "deprogrammazione";

inoltre, siano informati che il "Forum " delle associazioni sopra menzionato include nelle sue "segnalazioni" e "relazioni informative" alla squadra antisette della Polizia di Stato (che, dal suo canto, scarso lavoro ha da compiere per mancanza di organizzazioni qualificabili come "sette", cosicché se ne potrebbe ragionevolmente ipotizzare lo scioglimento), anche dati relativi a esperti, studiosi e privati cittadini in quanto negano il carattere delittuoso e l'illiceità dei gruppi esoterici asseritamente "manipolatori" delle menti dei proseliti, così da mettere in atto una vera e propria azione di persecuzione ideologica in base a discriminazioni di carattere culturale, religioso o filosofico, non solo contro le minoranze spirituali, ma anche contro privati cittadini accusati pretestuosamente di esserne i "sostenitori";

non intendano esaminare, per la gravità obiettiva che è loro propria e per il valore emblematico che rivestono per la valutazione di metodi e rapporti messi in atto dalle autorità di pubblica sicurezza, nonché per le necessarie valutazioni della natura e dei metodi delle associazioni private cui le SAS, squadre antisette, troppo facilmente si rimettono per notizie su cui fondare in gran parte la loro opera, casi di autentica persecuzione di persone che le associazioni antisette considerano corresponsabili di ogni malefatta attribuita alle "sette" per il fatto di essere sostenitori dell'infondatezza della fobia che accomuna esoterismo, "nuove religioni", "manipolazione mentale" e violenze o illeciti compiuti da appartenenti alle associazioni così definite ed "inquadrate". In particolare l'interrogante ritiene di dover segnalare, perché possa e debba farsene oggetto di un'attenta disamina da parte dei pubblici poteri responsabili, la vicenda della dottoressa Raffaella Di Marzio studiosa di fama internazionale delle "nuove religioni", dei fenomeni associativi e dei metodi di proselitismo ad essi connessi, nonché delle reazioni ed intolleranze che li circondano, che fu denunziata a Bari nel corso di una operazione di polizia nei confronti di un gruppo, al momento oggetto della sua osservazione e dei suoi studi, e di conseguenza indagata per associazione a delinquere, accusa archiviata nei suoi confronti dal pubblico ministero e dal giudice per le indagini preliminari di Bari, e che tuttavia ha continuato ad essere oggetto di denunzie e di esposti da parte di esponenti del Forum antisette e della Favis, atti persecutori che, dopo che la dottoressa Di Marzio si è iscritta all'albo degli psicologi, si sono concretati anche nel tentativo di provocare procedimenti disciplinari, con pretesti vari, a suo carico;

infine, come i Ministri intendano, nell'ambito delle rispettive competenze, operare perché sia garantito pienamente, in ordine a siffatti episodi, il diritto di libertà di opinione e di ricerca scientifica, nonché quello di associazione.


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